Liguri e turisti: una pazza storia d’amore
Ogni anno, in Liguria, c’è un tormentone che scala le classifiche estive lasciando le briciole al buon Alvaro Soler. La tipica accoglienza ligure apre le danze e - puntuale - dà il via ai vari stereotipi, come “a Torino costa meno”, “senza di noi morireste di fame” oppure “figa, ma ce la fate a sorridere?” e poi ancora “siete cari e non offrite nulla”. I liguri, ovviamente, rispondono per le rime, con tirate di belino che partono dai caselli autostradali e arrivano sino alla Mole, al Duomo e a quei tristissimi paesaggi avvolti nella nebbia da qualche parte…laggiù…chissà dove. Vabbè, in Lombardia. Piccola premessa dovuta, quest’ultima, per evidenziare come le prese in giro non siano mai a senso unico, ma sempre a doppio senso di marcia (i foresti miscredenti possono cliccare QUI per avere una prova di sfottò contro i liguri in salsa gianduiotto, nééé). La satira, poi, è una forma di espressione che non va spiegata. Va criticata, nel bene o nel male, certo. Ma mai spiegata. La sa