Vi racconto le mie piccole battaglie per una Pietra migliore (1. Via Piave)
In questi anni di opposizione ho focalizzato la mia attenzione soprattutto sulle piccole - ma non impercettibili - criticità. Problemi di tutti i giorni, spesso sottovalutati, che costituiscono, invero, l'elemento di insoddisfazione principale per molti cittadini. Battaglie quasi quotidiane, quindi, che ho portato avanti con determinazione - a stretto contatto il territorio - e sempre con una ferma convinzione di fondo: solo attraverso l'attenzione per il "piccolo" (dettaglio) possiamo iniziare a pensare in grande.
I soldi, in politica proprio come nella vita, sono un fattore essenziale per raggiungere determinati obiettivi. Ma non tutti gli obiettivi. Infatti, l'esperienza insegna che spesso non sono tanto le palanche a fare la differenza, quanto l'assenza di volontà, capace, da sola, di rappresentare l'ostacolo più imponente da superare per risolvere questioni microscopiche, certo, ma essenziali per una comunità.
Dopo questa panoramica aerea, iniziamo la nostra discesa nel fantastico mondo di "#Seppofà - cronache di un consigliere innamorato della sua città". Insomma, un primo viaggio nelle battaglie che mi hanno fatto guadagnare il titolo di consigliere più giovane (o comunque uno dei) e rompi balle (e comunque unico) della storia del consiglio comunale di Pietra Ligure.
VIA PIAVE CHE VAI, RETE PROTETTIVA CHE TROVI
1. Quale era il problema principale (ma non l'unico) in via Piave?
Via Piave, strada a doppio senso di marcia che conduce, tra l'altro, al parco di AsinOlla, è una via stretta e - data la mole di traffico inevitabilmente aumentata negli ultimi anni - pericolosa. Residenti, turisti occasionali, ma anche assidui frequentatori di AsinOlla lamentavano - a ragion veduta - la pericolosità del ciglio stradale completamente sprovvisto di guardrail o, comunque, qualsiasi protezione in grado di arginare, o quanto meno segnalare con evidenza, il pericoloso burrone lato Loano.
Le foto qui sotto rendono bene l'idea.
2. Che cosa ha fatto il consigliere di minoranza Nicola Seppone?
Dopo tantissime segnalazioni, giunte al sottoscritto da più persone, ho deciso di presentare una prima mozione su via Piave. E poi una seconda. E poi ancora una terza.
I testi sono tutti visibili su questo mio blog, nella sezione comunicati, cliccando QUI.
3. Com'è andata a finire in quel di via Piave?
Il risultato, oggi, è quello che vedete nella foto qui sotto:
Certo, allargare la strada - o comunque ottenere un altro tipo di protezione - sarebbe stato, indubbiamente, un risultato ancora migliore. Ma i soldi necessari per realizzare un'opera "più bella" sarebbero stati tanti, troppi per il nostro Comune ( 200/300 mila euro, forse). Io, che vedo sempre il bicchiere mezzo pieno, oggi noto una via Piave più sicura, perché quanto meno ora il ciglio della strada è, soprattutto visivamente, ben delimitato. E se in questo modo, magari catturando l'attenzione degli automobilisti, abbiamo scongiurato il verificarsi anche di un solo spiacevole incidente, beh, dobbiamo essere soddisfatti. Quindi via Piave, per quanto riguarda la viabilità, oggi è una strada po' più sicura. Ma come scoprirete nelle prossime puntate - se lo vorrete - in via Piave i problemi non finiscono qui.
Visto? A volte basta davvero poco e, anche senza tanti soldini, qualcosa si può sempre fare. Seppofà.
NS*
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