Calo di presenze, la riviera ligure punita dai numeri: siamo in ostaggio di noi stessi
Perché un giovane dovrebbe venire in vacanza a Pietra Ligure?
Non c'è mezza ragione (veramente fondata) utile a convincere le nuove generazioni a passare le vacanze in riviera. C'è un solo motivo, in particolare, che porta le persone a trascorrere un po' di tempo qui da noi: la comodità. Un'ora o due di macchina e il gioco è fatto. Fine.
Mettiamo da parte per un attimo l'obiettiva bellezza della nostra terra. Cosa resta? Ben poco.
Tolte poche eccezioni, Pietra (e non solo) mette sul piatto servizi vecchi e poco appetibili e quel che offre, poi, lo offre a prezzi decisamente elevati e comunque non proporzionati all'offerta. È un discorso vecchio quanto il mondo, è vero. Quest'anno (e nelle ultime stagioni in generale), però, sono arrivati i primi, preoccupanti, campanelli d'allarme. Il crollo delle presenze registrato nel mese di giugno ( - 11%), del resto, è un dato che parla da solo.
Piccolo aggiornamento (ottobre 2018): sono 47 mila la presenze perse in provincia di Savona nel periodo compresi tra i mesi di gennaio ed agosto).
Ho iniziato parlando di giovani perché sono loro che in futuro dovranno necessariamente continuare a popolare le nostre città. Diversamente, ditemi, a chi dovremo affidarci per scongiurare la morte della nostra economia?
Vi prego, non venitemi a dire che possiamo vivere senza di loro, che la presenza di turisti è un fattore evitabile perché tanto, comunque, potremmo cavarcela lo stesso. Un conto è l'ironia, un altro discorso è fare i conti a fine mese con attività che stentano ad andare avanti e che sperano di lavorare e dare lavoro. Non ci sono grandi imprese, qui. Non siamo nella Silicon Valley, qui. Questa è la riviera delle (quasi ex) palme e qui si campa di turismo. Ristoranti, alberghi, bar, locali, negozi. Tutto ruota intorno al concetto del foresto che viene qui e compra un servizio. Non abbiamo fabbriche, qui. Non ci sono start up che brulicano in ogni quartiere, qui.
Quindi, per favore, basta con questa finta guerra a chi ce l'ha più lungo (tolto per finalità ironiche, ovviamente) Sinora, infatti, abbiamo vinto facile grazie al fattore comodità di cui sopra. Ma la musica presto potrebbe cambiare. E forse proprio ora, mentre vi sto scrivendo, un giovane sta prenotando un volo da 50 euro per volare il weekend dall'altra parte dell'Europa. E nel frattempo noi, in riviera, pensiamo a tarpare le ali alle attività, magari con assurde limitazioni di orari nel pieno della stagione. Al contrario, invece, abbiamo bisogno di intercettare il turismo delle nuove generazioni. Sinora abbiamo solo atteso, comodi, "perché tanto vengono lo stesso". Ma presto, forse, dovremo porci il problema di dargli un motivo per preferirci ad altre mete. Perché la comodità non basterà più. Il mondo viaggia veloce e l'opportunità di passare una bella vacanza, con ottimi servizi e al giusto prezzo, non è più una chimera.
E così, mentre il mondo oltre i nostri confini sperimenta senza paura, noi, nell'incomprensibile tentativo di rigettare ogni forma novità per mantenere tutto come è sempre stato, non ci rendiamo conto che in realtà siamo in ostaggio di noi stessi.
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Non c'è mezza ragione (veramente fondata) utile a convincere le nuove generazioni a passare le vacanze in riviera. C'è un solo motivo, in particolare, che porta le persone a trascorrere un po' di tempo qui da noi: la comodità. Un'ora o due di macchina e il gioco è fatto. Fine.
Mettiamo da parte per un attimo l'obiettiva bellezza della nostra terra. Cosa resta? Ben poco.
Tolte poche eccezioni, Pietra (e non solo) mette sul piatto servizi vecchi e poco appetibili e quel che offre, poi, lo offre a prezzi decisamente elevati e comunque non proporzionati all'offerta. È un discorso vecchio quanto il mondo, è vero. Quest'anno (e nelle ultime stagioni in generale), però, sono arrivati i primi, preoccupanti, campanelli d'allarme. Il crollo delle presenze registrato nel mese di giugno ( - 11%), del resto, è un dato che parla da solo.
Piccolo aggiornamento (ottobre 2018): sono 47 mila la presenze perse in provincia di Savona nel periodo compresi tra i mesi di gennaio ed agosto).
Ho iniziato parlando di giovani perché sono loro che in futuro dovranno necessariamente continuare a popolare le nostre città. Diversamente, ditemi, a chi dovremo affidarci per scongiurare la morte della nostra economia?
Vi prego, non venitemi a dire che possiamo vivere senza di loro, che la presenza di turisti è un fattore evitabile perché tanto, comunque, potremmo cavarcela lo stesso. Un conto è l'ironia, un altro discorso è fare i conti a fine mese con attività che stentano ad andare avanti e che sperano di lavorare e dare lavoro. Non ci sono grandi imprese, qui. Non siamo nella Silicon Valley, qui. Questa è la riviera delle (quasi ex) palme e qui si campa di turismo. Ristoranti, alberghi, bar, locali, negozi. Tutto ruota intorno al concetto del foresto che viene qui e compra un servizio. Non abbiamo fabbriche, qui. Non ci sono start up che brulicano in ogni quartiere, qui.
Quindi, per favore, basta con questa finta guerra a chi ce l'ha più lungo (tolto per finalità ironiche, ovviamente) Sinora, infatti, abbiamo vinto facile grazie al fattore comodità di cui sopra. Ma la musica presto potrebbe cambiare. E forse proprio ora, mentre vi sto scrivendo, un giovane sta prenotando un volo da 50 euro per volare il weekend dall'altra parte dell'Europa. E nel frattempo noi, in riviera, pensiamo a tarpare le ali alle attività, magari con assurde limitazioni di orari nel pieno della stagione. Al contrario, invece, abbiamo bisogno di intercettare il turismo delle nuove generazioni. Sinora abbiamo solo atteso, comodi, "perché tanto vengono lo stesso". Ma presto, forse, dovremo porci il problema di dargli un motivo per preferirci ad altre mete. Perché la comodità non basterà più. Il mondo viaggia veloce e l'opportunità di passare una bella vacanza, con ottimi servizi e al giusto prezzo, non è più una chimera.
E così, mentre il mondo oltre i nostri confini sperimenta senza paura, noi, nell'incomprensibile tentativo di rigettare ogni forma novità per mantenere tutto come è sempre stato, non ci rendiamo conto che in realtà siamo in ostaggio di noi stessi.
Nicola Seppone
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Hai scritto parole sante Nicola. Pietra offre davvero poco e molto di age'... cosa c'e' di mderno? nulla purtroppo ... La presente amministrazione e' uno strazio, Pietra e' peggiorata molto. Io sono a Pietra dal 2008 e vedo che negli ultimi anni non si fa nulla. Il turismo e' fondamentale e vitale, se si nasconde questa realta' si puo' subire e perdere ogni sfida di rinnovo. se penso per esempio allo scempio di quel negozio bruciato anni fa, proprio davanti al Santa Corona, mi viene rabbia, ci sono i ponteggi da anni! troppi anni! possibile che il Comune non possa prendere una decisione in merito?
RispondiEliminaanche il vecchio cantiere, una vergogna... anziche' rifare una piazza che era omunque bella, non si poteva mettere quei soldi nell'abbattimento di un pezzo di cantiere?
altro che lamentarsi dei turisti che mettono sdraio e ombrellone per prendere posto in spiaggia per 20 goorni all'anno... sono altre le cose da vedere! e da migliorare.
Parliamo anche dei "turisti "delle seconde case:
RispondiEliminaIMU ed anche TASI
Tari da pagare come se l'immobile fosse abitato stabilmente tutto l'anno con l'aggiunta che il numero degli occupanti viene imposto dall'Amministrazione comunale e non dalla realtà dei fatti ( es.: 70mq = 3 occupanti)
Posteggi solo per i residenti; chi possiede una seconda casa si arrangi, paga tutti i servizi in maggior misura rispetto ai residenti ma non ha alcun diritto ; bella trovata!
Spiagge libere da cercare col lanternino; in alternativa tante spiagge private, sì , ma carissime.
Altra bella trovata per invogliare il turismo
Nessun controllo sui rumori di strada, motorini smarmittati e moto lanciate sull'Aurelia come se fossero in pista; per non parlare delle sirene delle Ambulanze, a qualsiasi ora. Possibile che tutti i trasportati siano in fin di vita!
E si potrebbe anche continuare ...