Chi è senza peccato scagli la prima Pietra
Quando ho letto "ALLERTA ROSSA" mi sono subito messo in allarme. Mi ha colpito sentire quella parola "rossa" abbinata ad un allerta qui. Ma è inutile negarlo, le precedenti allerte avevano dato dimostrazione di scarsa affidabilità ed era quindi lecito aspettarsi un nuovo errore. Se in più ci mettiamo che nelle prime ore di allerta, qui, non sono arrivati segnali concreti di pericolo, la nuova cilecca sembrava pronta per la consegna. E invece i segnali ci sono stati, bastava seguire un po' le notizie che arrivavano da monte, dal basso Piemonte. Il mare. In un attimo il torrente Maremola si è riempito, la forza dell'acqua era così impressionante da rimanere impietriti. Con la natura non si scherza, c'è poco da fare i fighi, come si dice no? E in pochissimi minuti le acque hanno invaso interi quartieri provocando allagamenti sino ad un minuto prima impensabili. Vicino a me c'era un ragazzo che parlava al telefono con la madre "Qui sembra di essere in un film". Ma l'immaginazione resta sempre un passo indietro alla realtà. E così è stato.
Ma facciamo un passo indietro. Qualche giorno fa girava un volantino del Comune di Pietra Ligure che segnalava l'allerta rossa, in modo chiaro ed inequivocabile. Vi metto la foto qui sotto.
Ora, so che molte persone non hanno ricevuto questo foglio. Ad ogni modo nel mio piccolo ho tentato di diffondere il documento anche in rete, i giorni precedenti l'allerta. Dimenticavo, qualche minuto prima dell'esondazione (mettendomi in modalità Caterina Balivo "Detto Fatto") ero davanti al Maremola, ho scattato due foto e, postandole sul gruppo di Pietra, ho scritto così "Se avete la macchina in quella zona vi suggerirei di spostarla". Infatti il fiume stava per venire fuori. E così è stato, purtroppo.
Ma torniamo al Comune, ottimo no? Ci avvisa dell'allerta rossa e leggete cosa c'è scritto tra le righe: "Porre al sicuro la propria auto in zone non raggiungibili dall'allagamento". Belin, c'è scritto. Ma come ho detto, e come vi potranno confermare, non tutti hanno ricevuto il foglio, non tutti lo hanno visto. E allora ecco che entra in gioco lui, il miiiiiticooo "buon senso". C'è allerta rossa, in quei giorni magari evita di mettere la macchina attaccata ad un torrente che tende a venir fuori quando viene giù di tutto. Ma anche i bambini lo sanno, c'è negligenza, distrazione, MENEFREGHISMO e, nei casi più rari, sincere dimenticanze dettate da altri, e veri, problemi.
Quindi, appurata l'impossibilità di giustificare le persone che hanno lasciato le auto nelle zone a rischio quando tramite tv, giornali, social network (e documenti cartacei) veniva trasmesso il segnale di allerta rossa, vediamo che cosa si sarebbe potuto fare. E non è inutile parlarne, questi eventi fanno scuola. Per chi vuole imparare.
Per fare questo mi tocca fare un altro salto cronologico, andando al 20 e al 29 settembre scorso. Ma prima di parlarvi di questo vorrei fare una precisazione importante. Quello che è successo l'altro giorno, (anche se non posso averne la certezza, non lo so, non sono un tecnico, ripeto, ma molto probabilmente) si sarebbe verificato comunque, a prescindere da quello che dirò qui di seguito. Tuttavia ciò non toglie alcune critiche che non posso risparmiare.
Il 20 e il 29 settembre scorso, sul gruppo Pietrattiva ho postato queste foto, vi metto le immagini qui di seguito.
Facevo semplicemente notare che il torrente Maremola sembrava una vera e propria giungla.
In altre parole, si avvicina la stagione delle piogge e, il buon senso, ci dice che dobbiamo fare pulizia. La fanno in molti Comuni (Albenga, Borghetto tanto per dirne due). E ho letto il commento di un amico sul mio profilo Facebook, dove si parlava di pulizia dei torrenti nel mese di agosto, non ricordo ora in quale località sinceramente. E questa che vi posto sotto è una foto del Rio Ranzi, sempre a Pietra, l'immagine è stata scattata qualche ora prima dell'allerta rossa.
Ora, quello che voglio dire è molto semplice. Una buona amministrazione, in caso di allerta meteo (soprattutto ROSSA) deve fare tutto il possibile per mettere in sicurezza i cittadini, le abitazioni, le strutture della città, ecc. Questo ve lo può dire anche un bambino e sarebbe certo di non sbagliarsi. Ora, la pulizia dei fiumi e dei torrenti è una priorità per una zona a rischio come la nostra e con il verificarsi di eventi meteorologici importanti (nella nostra regione) che da tempo ormai stanno devastando tutto. Tradotto, non esiste a mio modesto parere la "parola" non ci sono fondi, ma esiste solo una conseguenza di questo tipo: taglio le NON priorità e vado a destinare i soldi per la sicurezza della gente e della città. Fatto ciò, pulito strade, tombini, torrenti (soprattutto durante questa stagione), posso anche dire: "Ok ragazzi, ho dato tutto, abbiamo fatto il possibile, adesso prepariamoci ad affrontare insieme l'evento".
Fondi? Soldi? Palanche? Vorrei rinfrescarvi la memoria con questo articolo uscito il 4 ottobre 2016, cliccate QUI per vederlo.
A Pietra il torrente era sporco, molti tombini erano vistosamente ostruiti (causa, mancata pulizia). Qui non ci sono scuse. Qua non c'è patto di stabilità che tenga. Non esiste la competenza diretta o indiretta per la messa in sicurezza. Un Comune si deve muovere in prima linea contro tutto e contro tutti per salvaguardare la sicurezza dei cittadini e, nel caso, deve anche saper rinunciare spiegando ai cittadini i motivi di tali rinunce. E i cittadini capiranno, e chi non capisce? Non è un problema. Mi dispiace ma è così. Qua si rinuncia e si investe in sicurezza. Punto.
Una volta fatto il tuo nessuno potrà più dirti nulla, è un dovere che tu, buona amministrazione, hai nei confronti di tutti i cittadini.
Molti, quando si parla di questo argomento, parlano dei fuochi pirotecnici. Sì, anche quelli se è necessario, ma non solo quelli. Si tagliano le spese. Devi far venire un grande nome per portare gente in piazza? Amen, non lo fai. Fai organizzare qualcosa ai ragazzi del posto che ti costano la metà magari e con le loro competenze e il loro entusiasmo ti danno lo stesso risultato. Pulisci, fai il tuo dovere, mettiti il cuore in pace e poi saremo pronti tutti insieme ad affrontare come meno rabbia l'eventualità di un evento così grave.
Alzare il muro del torrente Maremola. Se ne parla da tanto tempo. Molti, esperti del settore, hanno suggerito questa importante modifica da apportare. Che la prendano in considerazione. Non ci servono a nulla nuove strutture alberghiere (vuote), nuovi parchi, nuove zone divertimento, se prima non riusciamo a garantire la massima sicurezza ai residenti e agli ospiti della città.
E poi ancora, non scuso chi ha lasciato la macchina vicino al fiume con un'allerta rossa. Non lo scuso. Ma (e questa oltre che essere una domanda è anche un suggerimento) perché il Comune, sapendo dell'allerta ROSSA, non ha "chiuso" la via dei parcheggi lungo le zone a rischio, dicendo "Qui oggi, domani, ecc non si parcheggia?" - lo sappiamo tutti che una buona amministrazione deve essere davvero come un buon padre di famiglia, molti cittadini a volte sono un po' come dei bambini distratti e bisogna starci dietro. Di certo il Comune non doveva chiamarli uno per uno per ammonirli, ci mancherebbe. Ma bastava semplicemente non permettere di parcheggiare. Metti un cartello, tiri un po' di nastro e se qualcuno, nonostante tutto, parcheggia, vedete voi come definirlo.
Nulla, nessuna ragione al mondo, può andare a supporto di un torrente che non è stato pulito a dovere, dei tombini che non sono stati puliti, ecc. Non rappresentano da soli la causa di un evento naturale come quello dell'altro giorno, ma sono la manifestazione di un lavoro mancante dovuto alla collettività che paga regolarmente le tasse, che vive e lavora in città e ha il diritto, il sacrosanto diritto, di sentirsi al 100% sicura perché la propria amministrazione ce l'ha messa tutta.
Poi sarà dovere nostro, come cittadini, ascoltare i consigli, restare aggiornati e prudenti durante l'allerta prendendo tutte le misure necessarie che il caso richiede.
Ora Pietra ripartirà, come ogni città ferita da un'alluvione. Come Genova e come tante altre in tutta Italia. Tutti ripartiamo, in un modo o nell'altro. Ma non dimentichiamoci di evitare di ripetere gli stessi errori e cerchiamo di fare qualcosa per rendere il futuro di tutti più sicuro.
Nicola Seppone
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