Pietra, #focus su via Piave: che cosa si può fare per metterla in sicurezza?
Per quanto riguarda via Piave e il tratto di strada stretto e pericoloso che conduce al parco di AsinOlla, ricordo la mozione che presentai in Consiglio comunale quest'estate (depositata a luglio, discussa nel mese di agosto) e votata all'unanimità. Nel testo (clicca QUI per vedere il contenuto) chiedevo l'adozione, prima di tutto, di alcune misure provvisorie per mettere in sicurezza il tratto e, successivamente, l'impiego di soluzioni definitive (come dei guardrail o delle ringhiere) per consentire ai veicoli transitanti in quel tratto - attualmente sempre più numerosi dopo l'inaugurazione del parco - un passaggio agevole e sicuro: tutte caratteristiche che, oggi purtroppo, non sono presenti.
In risposta alla mia mozione, nel mese di agosto, mi fu comunicato che sarebbero stati avvisati gli uffici competenti per vagliare le soluzioni (provvisorie e poi definitive) da adottare per mettere in sicurezza il tratto stradale. Questo ad agosto 2017. Nel mese di novembre, proprio oggi, mi sono recato in via Piave - anche su segnalazione di diversi cittadini - per verificare lo stato delle cose. Purtroppo ho dovuto constatare che, ancora in data 12 novembre 2017, nulla è cambiato. Il tratto è sempre uguale, sempre pericoloso e non sono state adottate neanche le soluzioni provvisorie prospettate in sede di Consiglio.
Ma che cosa si può fare, attualmente ma anche in futuro, per mettere in sicurezza via Piave?
Vi elenco una serie di soluzioni, sicuramente non esaustive ma puramente propositive e, in parte, frutto della visione di chi, in quella via, ci abita.
- La soluzione guardrail/ringhiere poste sul ciglio della strada per evitare che i veicoli, di fatto, cadano nel burrone, è sicuramente la prospettiva più immediata che però, purtroppo, presenta anche degli inconvenienti. Come potrete vedere dalle immagini che ho postato qui sotto, ma anche nel video in diretta di questo pomeriggio su PietrAttiva (clicca QUI per vederlo), la strada è molto stretta e installando una barriera protettiva, si andrebbe giocoforza a sottrarre nuovamente spazio alla già stretta e unica corsia dove, a malapena, transitano due auto di piccole dimensioni. Tuttavia, una protezione a bordo strada sembra più che necessaria...a dir poco urgente. E allora...
- Dato che la soluzione guardrail/ringhiera protettiva, potrebbe essere realizzata soltanto andando ad aggiungere (pensiamolo idealmente) un pezzettino di strada ulteriore avanzando verso il burrone, a questo punto potrebbe essere una soluzione quanto meno provvisoria ma UTILE dal punto di vista pratico, l'installazione di una "catena" bianca e rossa (per fare un esempio) che delimiti, anche visivamente, il ciglio della strada e avvisi l'automobilista della presenza di un burrone o comunque dell'assenza di una protezione in quel tratto. Certo, non sarebbe utile ed efficace come un guardrail o una barriere, ma sicuramente sarebbe un primo elemento capace di ricordare il pericolo agli automobilisti più distratti.
- Poi ancora: i dissuasori di velocità. Molti, abitanti della zona ma anche semplici cittadini che si recano ad AsinOlla, hanno lamentato la velocità sostenuta delle macchine e dei motorini in quel tratto. Bene. Forse, allora, l'installazione di un paio di dissuasori, potrebbe innanzitutto evitare che i quel tratto si tenga una velocità sconsigliata e, di conseguenza, si ridurrebbero le possibilità che si verifichi un incidente in un tratto di strada che, per ovvie ragioni, è già pericolo di suo.
- Senso unico alternato: su questo punto molti storceranno il naso eppure, data la grande affluenza di persone in via Piave dopo l'inaugurazione di AsinOlla, la soluzione potrebbe anche essere adottata, ovviamente in via provvisoria. Bisogna capire come si vuole bilanciare il problema della sicurezza/incolumità dei cittadini, con l'esigenza (soprattutto degli abitanti della zona) di avere una strada libera da ogni rallentamento/ostacolo quotidiano. È un bilanciamento difficile che, però, deve essere affrontato prima di arrivare a parlarne dopo, quando ormai è troppo tardi.
- Tagliare alcuni cespugli, presenti in quel preciso tratto (vedi foto), che di fatto ostacolano visivamente il restringersi della careggiata. Infatti, in un determinato punto, la strada tende a restringersi proprio nella parte del burrone. Tuttavia, un grande cespuglio presente proprio sul lato, rende impossibile - almeno che non ci abiti o passi di lì ogni giorno e quindi lo sai che è così - questo restringimento - lieve, non netto - di careggiata. Ma in un tratto così stretto, anche un piccolo restringimento di careggiata, potrebbe risultare "fatale". Ecco perché, come suggerito sempre da chi in quella zona ci abita, dovrebbe essere tagliato quel cespuglio per rendere libera da ogni ostacolo la visuale della strada.
- Concludendo questa carrellata di (eventuali) soluzioni alle varie problematiche, vorrei ricordare un'altra questione su via Piave. Ci spostiamo dalla sicurezza stradale alla sicurezza...in casa. Infatti, giusto poche settimane fa, in via Piave si sono registrati dei preoccupanti episodi di tentativi di furto, anche in pieno giorno. Questa dev'essere sicuramente un'altra questione da affrontare, magari attraverso il potenziamento dei sistemi di video sorveglianza, per esempio.
Sicuramente torneremo a parlare di via Piave in sede di Consiglio comunale ma, nel frattempo, ho dovuto registrare, purtroppo, l'attuale situazione che preoccupa residenti della zona e chi usufruisce della via per recarsi al parco di AsinOlla.
Nicola Seppone
In basso a destra il CESPUGLIO da tagliare di cui parlo nel testo |
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